La Barbagia e la Valle
La Barbagia rappresenta il cuore pulsante e più selvaggio della Sardegna, un territorio che ha mantenuto intatte le sue tradizioni millenarie e la sua natura incontaminata. Quest'area deve il suo nome ai romani che la chiamarono Barbaria perché inconquistabile, testimonianza di una terra fiera e indipendente che ancora oggi conserva il suo carattere ancestrale.
La Barbagia e la Vallata di Aritzo: Tesori Naturali del Cuore della Sardegna
La Barbagia rappresenta il cuore pulsante e più selvaggio della Sardegna, un territorio che ha mantenuto intatte le sue tradizioni millenarie e la sua natura incontaminata. Quest'area deve il suo nome ai romani che la chiamarono Barbaria perché inconquistabile, testimonianza di una terra fiera e indipendente che ancora oggi conserva il suo carattere ancestrale.
Il territorio della Barbagia si estende tra Nuorese e Goceano a nord e tra Gennargentu e Mandrolisai a sud, comprese le zone di Ollolai, Belvì, Bitti e Seùlo. La regione è caratterizzata da un territorio aspro e articolato che rappresenta il nucleo più selvaggio della Sardegna, costituito dall'area del Gennargentu e dell'Ogliastra, dal Supramonte e dal nuorese.
Dal punto di vista naturalistico, l'area è caratterizzata dalla presenza di massicci montuosi imponenti, mentre dal punto di vista culturale si distingue per le remote tradizioni che ancora oggi persistono ed affascinano turisti e visitatori. La vegetazione è dominata da una vasta area boschiva costituita tipicamente da lecci. La sughera e la roverella sono numerose nelle aree più interne della Barbagia e del Mandrolisai, mentre i boschi di castagno sono concentrati nelle aree a maggiore altitudine.
Aritzo: La Perla della Barbagia di Belvì
Disteso su una vallata ai piedi delle montagne del Gennargentu, il paese di Aritzo è attorniato da paesaggi di incantevole bellezza ricchi di fresche sorgenti. Il borgo si trova a 817 metri sopra il livello del mare nella regione antica della Barbagia di Belvì ai piedi del Monte Gennargentu, posizione che lo rende un centro strategico per l'esplorazione del massiccio montano.
La felice posizione sui rilievi che circondano il massiccio del Gennargentu ha reso Aritzo un apprezzato centro di villeggiatura, già scelto nella preistoria come punto strategico dalle antiche civiltà sarde. Nel corso del tempo, nel XIX secolo il paese iniziò a trarre beneficio economico dal turismo montano per la salubrità dell'aria, la ricchezza delle sue terre, caratterizzate dai meravigliosi boschi di castagni e noccioli, e le sue numerosissime sorgenti di acqua purissima.
Un Ecosistema Ricco e Variegato
La zona è ricca di boschi di noccioli e castagni, che caratterizzano il paesaggio autunnale con i loro colori caldi e rappresentano una risorsa economica importante per la comunità locale. L'area abbonda di boschi di noccioli e di castagni dal cui legno si producono i rinomati manufatti dell'artigianato locale, testimonianza di un rapporto equilibrato tra uomo e natura che perdura da secoli.
La vallata di Aritzo è punteggiata da numerose sorgenti di acqua cristallina che alimentano i torrenti e creano microhabitat ideali per una flora e fauna diversificate. Questi corsi d'acqua hanno plasmato nel tempo il territorio, creando vallette nascoste e anfratti che costituiscono veri e propri santuari naturali.